Domenica 28 Luglio 2019, la Santa Messa sarà celebrata alle ore 8.30.
Brani della VII Domenica dopo Pentecoste
Asperges me | Kyriale pag. 6 |
Kyrie – Gloria – Sanctus – Agnus Dei (Missa XI Orbis factor – In Dominicis per Annum) | Kyriale pag. 46 |
Credo I | Kyriale pag. 67 |
Communio – Ubi caritas et amor | Cantus Selecti pag. 17 |
Finale – Laeto cantu | Cantus Selecti pag. 19 |
7 domenica dopo pentecoste
(Rm 6,19-23; Mt 7,15-21)
Belluno, chiesa di s. Pietro, 28 luglio 2019
Gesù mette in guardia dai falsi profeti, profeti che seminano menzogna. Tali profeti sono particolarmente pericolosi e insidiosi -avverte Gesù- perché si presentano ‘in veste di pecora, mentre dentro sono lupi rapaci’. Nel mondo c’è molta menzogna; nel mondo opera ed agisce ‘il padre della menzogna’, come lo chiama Gesù: il diavolo, Satana (cfr Gv 8,44). Egli, con la menzogna, si accostò già ai nostri progenitori nel paradiso terrestre, e li distolse da Dio, li staccò dalla sorgente del bene e della vita; li gettò in una condizione di miseria e di morte. I nostri progenitori si lasciarono ingannare.
L’uomo è facile ad essere ingannato. Il peccato originale, in cui ogni uomo nasce, comporta, oltre che una particolare debolezza della volontà nel compiere il bene, anche una particolare incertezza e oscurità nei confronti della verità. La verità, che di per sé ha in se stessa una luce e uno splendore vivo ed invincibile, non è sempre facilmente colta dalla ragione umana, che facilmente cade in errore. La verità non appare sempre, e immediatamente, all’umana ragione in tutto ciò che essa è; e l’uomo si sbaglia.
Ci sono poi nel mondo forze, teorie, correnti di pensiero che sono contrarie e combattono direttamente la verità, che propagano l’errore in modi e con arti nascoste, subdole e sottili; non sempre è facile difendersi. “Guai a coloro che chiamano bene il male e il male bene -dice il Signore nel libro del profeta Isaia- che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro” (Is 5,20). Questo è il peccato più grave di tutti i peccati; è quello che Gesù chiama ‘la bestemmia contro lo Spirito Santo’ (cfr Mc 3,29), che non avrà perdono in eterno, a meno di conversione. Lo spirito del mondo, che è contrario allo Spirito di Cristo, preme e tenta di infiltrarsi, per così dire, attraverso tutti i pori della nostra pelle.
Ma noi possediamo la verità; in Cristo abbiamo la verità; egli è la verità piena e assoluta: “Io sono la via, la verità e la vita”, disse (Gv 14,6); “chi cammina dietro a me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). La verità di Cristo sta nel Vangelo; chi medita il Vangelo sta nella verità. La verità di Cristo sta nella Chiesa; chi obbedisce alla Chiesa e conforma il proprio pensiero al pensiero della Chiesa, sta nella verità.
Nella Chiesa, e per la Chiesa, anzi per il mondo intero e come luce per tutte le religioni del mondo, Cristo ha voluto il papa. Il papa, con i vescovi in comunione con lui, è il depositario della verità di Cristo. Cristo non permetterà mai che il papa esca dalla verità: egli è il maestro infallibile in materia di fede e di morale; su di lui lo Spirito Santo aleggia in misura forte e piena. Possiamo avere questa sicura certezza; anzi, dobbiamo avere questa sicura certezza! Di qui l’obbligo morale di conoscere il pensiero del papa, leggere i suoi discorsi, le encicliche, i documenti che egli emana: lì dobbiamo attingere, non da quello che i giornali e i mass-media dicono di lui.
“La verità vi farà liberi”, ha detto Gesù (Gv 8,32); la verità libera l’uomo dai falsi idoli, dalle false sicurezze, lo mette al riparo e lo difende dagli allettamenti e dalle lusinghe dei vizi e del peccato, smascherato come cattivo nemico; orienta l’uomo verso il bene, verso la virtù, verso Dio, verso la salvezza. “Vedi, Signore, se percorro una via di menzogna -pregava il salmista- guidami, nella tua verità” (Sal 139,24; Sal 25,5). Sia questa anche la nostra preghiera.
don Giovanni Unterberger