Domenica 25 Agosto ’19, la Santa Messa sarà celebrata alle ore 8.30 nella chiesa di S. Pietro.
Brani della XI Domenica dopo Pentecoste:
Asperges me | Kyriale pag. 6 |
Kyrie – Gloria – Sanctus – Agnus Dei (Missa XI Orbis factor – In Dominicis per Annum) | Kyriale pag. 46 |
Credo I | Kyriale pag. 67 |
Communio – O salutaris hostia | Cantus Selecti pag. 6 |
Finale – Sub tuum praesidium | Cantus Selecti pag. 180 |
Undicesima domenica dopo pentecoste
(1 Cor 15,1-10; Mc 7,31-37)
Belluno, chiesa di s. Pietro, 25 agosto 2019
Evento straordinario fu, per quel sordomuto, l’incontro con Gesù! Dalla nascita non udiva e non parlava, si percepiva escluso dal modo comune di comunicare; e quel giorno, improvvisamente, gli si aprirono gli orecchi e gli si sciolse il nodo della lingua. Chissà che gioia! Un uomo di passaggio, e per di più sconosciuto, gli aveva toccato orecchi e lingua, ed ora ci sentiva e poteva parlare. Si avvertiva del tutto cambiato, quell’uomo!
L’incontro con Gesù cambia la vita. Giuseppe Sguali, di Agrigento, nel 2006 uccise una persona; da allora è in carcere, e in carcere, grazie al cappellano, ha fatto un cammino di ravvedimento e di conversione. Intervistato, disse: “Vorrei trasmettere ciò che sto sperimentando nella mia vita: ho scoperto la libertà interiore anche se vivo dietro alle sbarre di ferro. Vorrei condividere con tutti la gioia di aver accolto Gesù nella mia vita e offrire la testimonianza di un uomo che, malgrado tutte le esperienze negative che l’hanno portato in carcere, oggi si sente colmo di grandi ricchezze. Il mondo intero ha bisogno della grazia di Dio mediante la redenzione di Cristo Gesù, concessa a ognuno gratuitamente. Mi auguro con tutto il cuore che Gesù diventi il Signore della vita di tutti, e che per tutti la Parola di Dio sia quel balsamo che guarisce ogni ferita dell’anima, come è successo a me”.
Il 23 agosto 2012 moriva a Milano Francesca Pedrazzini, donna di 38 anni e madre di tre bambini, colpita da tumore al seno. Il giorno prima di morire, a Cecilia di nove anni, a Carlo di sei e a Sofia di tre, disse: “Vado in un posto bellissimo, sono contenta e curiosa. Mi raccomando, quando vado in paradiso dovete fare una bella festa”. E pochi giorni prima al marito aveva confidato: “Guarda, devi stare tranquillo. Io sono contenta, sono in pace. Sono certa di Gesù. Non ho paura, va bene così. Anzi, sono curiosa di quello che mi sta preparando il Signore. Mi spiace solo per te, e per i nostri tre piccoli; ma Gesù vi abbraccerà -siine certo- come sento che abbraccia me”. Francesca aveva incontrato Gesù nel Movimento di Comunione e Liberazione, e Gesù l’aveva resa così; così grande, così piena di fede.
L’incontro con Gesù cambia la vita; rende ancor oggi capaci di martirio in tante parti del mondo; sostiene e conserva sereni malati di malattie lunghe e incurabili; dà pazienza e perseveranza in situazioni coniugali e familiari difficili e dolorose; attira a sé cuori che sembravano induriti e perduti per sempre. Noi stessi, se siamo qui, siamo stati incontrati dal Signore; mediante persone e circostanze che a noi possono apparire fortuite, egli ci ha cercati e voluti. Papa Francesco nell’omelia di una Messa nella cappella di santa Marta disse: “Mai dimenticare che Gesù ci ha incontrati, ma custodire questo ricordo come quello del primo amore. Chiediamo a Dio la grazia ‘della memoria’, per ricordare sempre il momento in cui Cristo ha toccato la nostra vita”.
E l’incontro con Gesù può essere di continuo rinnovato; ogni volta che preghiamo; ogni volta che ci fermiamo a pensare a lui; ogni volta che gli offriamo quanto stiamo facendo; ogni volta che lo cerchiamo, nella gioia e nel dolore, nel riposo e nella fatica, noi lo incontriamo; fino a che l’incontro diventi qualcosa di ‘permanente’, di -per quanto possibile- continuo. E allora la nostra vita cambierà sempre un po’ di più, e il nostro cuore diventerà sempre più sereno, più fiducioso e più capace di bene. Perché la vera novità non siamo noi, né le circostanze, ma è Gesù!
don Giovanni Unterberger