Mercoledì 06 Gennaio ’21, la Santa Messa sarà celebrata alle ore 8.30 nella chiesa di S. Pietro.
Brani della domenica dell’Epifania:
Asperges me | |
Kyrie – Gloria – Sanctus – Agnus Dei (Missa VIII – De Angelis) | Kyriale pag. 36 |
Credo III | Kyriale pag. 72 |
Communio – Ecce nomen Domini Emmanuel | Cantus Selecti pag. 33 |
Finale – Verbum bonum et suave (Sequenza alla BMV nel tempo dell’Epifania) | Kyriale pag. 119 |
Solennità dell’Epifania
(Is 60,1-6 ; Ef 3,2-3a. 5-6 ; Mt 2,1-12)
Chiesa di S. Pietro, 6 gennaio 2021
Di stella in stella, da una stella vista in cielo alla vera stella dell’umanità, Gesù Bambino, il Dio fatto uomo, fu l’avventura dei Magi. Da una stella ad un’altra stella: a Gesù, luce degli uomini. “Io sono la luce del mondo – dirà un giorno, fatto adulto, il bambino di Betlemme – chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”(Gv 8,12).
I Magi saranno stati gli unici a scorgere quella stella? Non sappiamo. Sembra che all’origine della stella del brano evangelico sia stato un particolare e rarissimo fenomeno astronomico che si verificò nel 7 a.C., anno della nascita di Gesù, la congiunzione tra loro di due pianeti, Giove e Saturno, particolarmente luminosi nella notte. I Magi lo videro, lo scorsero, e non si fermarono ad esso; lo lessero, lo interpretarono; pensarono che quello fosse un segno del cielo, e non solo e non tanto del cielo creato, quanto del Creatore del cielo; e si mossero, partirono in cerca di lui.
Saper interpretare. Quante ‘stelle’, quanti segni e segnali nella nostra vita, sul nostro cammino! Segni di Dio; Dio ci parla per mezzo di segni. Noi li sappiamo interpretare? La nascita di un figlio non è un segno di Dio? Un aiuto inatteso e inimmaginato che viene a risolverci un problema, non è un segno di Dio? Lo stesso sole che si alza ogni mattina e ogni nuovo giorno di vita, non sono segni di Dio? Li sappiamo leggere? Restiamo fermi su di un piano orizzontale, o sappiamo salire su?
E non solo i segni che sono stelle luminose, ma anche i segni opachi, quelli che magari ci fanno soffrire. Sarà capace l’umanità di sentire, segnata dalla prova che stiamo vivendo a livello mondiale, di avere bisogno di Dio? che Dio, e Dio solo, è salvezza vera per l’uomo? Resterà, l’umanità, soffocata dallo sforzo di vincere questa pandemia, senza riuscire a salire ad un orizzonte più alto, là dove Dio dà speranza, fiducia, pace e vita anche nel dolore e nella sofferenza? E, vinta questa pandemia, sarebbero vinti tutti i mali del mondo? L’uomo non è capace di salvarsi da sé, ha estremo e totale bisogno di Dio. Lo saprà cercare di più, allora, in seguito a questo dolore?
I Magi, vista la stella, si misero in cammino. Affrontarono difficoltà, disagi, incertezze, dovettero chiedere aiuto a Erode, ma alla fine giunsero alla stella vera, a Gesù. “Gli si prostrarono davanti e lo adorarono “, dice il Vangelo; lo riconobbero ‘Signore’; lui più grande di loro. E gli offrirono i doni che avevano portato con sé: oro, incenso e mirra. Notiamo: non chiesero nulla i Magi a Gesù, non gli fecero richieste, per sé, per i loro cari, per le persone lasciate a casa, per qualche situazione particolare; nulla di tutto ciò, solo doni.
Noi siamo capaci, almeno qualche volta, di non essere richiesta a Dio ma solo dono, offerta e lode? Offerta dell’oro della nostra fede; di una fede che si fida totalmente di Dio, che si professa disposta ad accettare tutto quello che il Signore vorrà nella nostra vita. Offerta dell’incenso della nostra preghiera, fatta con perseveranza e fedeltà, anche qualora stessimo passando momenti di aridità spirituale e nella preghiera non trovassimo alcun gusto. Offerta della mirra delle nostre sofferenze, dei nostri dolori, delle nostre fatiche.
Gesù accoglierà i nostri doni, come accolse quelli dei Magi, e diventerà sempre di più la stella della nostra vita, che darà luce ad ogni passo e a tutto il nostro cammino.
Di stella in stella, da una stella vista in cielo alla vera stella dell’umanità, Gesù Bambino, il Dio fatto uomo, fu l’avventura dei Magi. Da una stella ad un’altra stella: a Gesù, luce degli uomini.
“Io sono la luce del mondo -dirà un giorno, fatto adulto, il bambino di Betlemme – chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).
don Giovanni Unterberger