Domenica 9 Giugno 2018, la Santa Messa sarà celebrata alle ore 8.30.
Brani della Domenica di Pentecoste
Kyrie – Gloria – Sanctus – Agnus Dei (Missa I Lux et origo – Tempore Paschali) | Kyriale p. 8 |
Credo III | Kyriale p 72 |
Sequenza – Veni Sancte Spiritus | fotocopia |
Communio – Veni Creator Spiritus | fotocopia |
Finale – Concordi laetitia (strofe 1 – 2 – 5) | Cantus Selecti p. 131 |
L’omelia di don Giovanni è scaricabile dal link: http://demamah.it/?p=5092
Solennità di Pentecoste
(At 2,1-11; Rm 8,8-17; Gv 14,15-16. 23b-26)
Duomo di Belluno, 9 giugno 2019
Pentecoste: festa dello Spirito Santo. Alcuni giorni fa papa Francesco raccontò un aneddoto della sua vita: “Ero giovane sacerdote e in una festa di Pentecoste domandai a dei bambini se sapessero chi è lo Spirito Santo, e uno di loro mi rispose: ‘il paralitico’, anziché ‘il Paràclito’.
Anche noi alle volte -continuò il papa- pensiamo che lo Spirito Santo sia un paralitico, che non fa nulla…e invece con noi egli ha molto da fare!” ‘Paràclito’ significa ‘chiamato accanto’; e lo Spirito Santo ci è dal Padre mandato accanto perché lavori in noi.
San Paolo nelle sue lettere parla di ‘uomo carnale’ e di ‘uomo spirituale’ (cfr 1Cor 3,1), intendendo per ‘uomo carnale’ l’uomo terreno, l’uomo che segue e si lascia determinare dalla sua natura difettosa, peccaminosa, segnata da vizi e da passioni, e vive egoisticamente; e intendendo per ‘uomo spirituale’ l’uomo animato dallo Spirito Santo, l’uomo abitato dallo Spirito , e vivente mosso da quello Spirito, dallo Spirito di Dio.
Noi siamo uomini ‘carnali’ o spirituali’? Grande domanda…, importante domanda… Perché da come siamo noi viene plasmato, almeno un po’, il nostro mondo, la famiglia, il luogo di lavoro, il tempo dello svago e del divertimento, le relazioni tutte. Siamo ‘carnali’ o ‘spirituali’?
Probabilmente l’una e l’altra cosa insieme. Abbiamo bisogno di diventare più ‘spirituali’, e questo è il compito dello Spirito Santo; “lo Spirito Santo -ha detto il papa- ha molto da fare con noi”.
Spirito di possesso, di avarizia, di dominio, di lussuria, di ripicca e di vendetta è spirito ‘carnale’; spirito di amore, di concordia, di bontà, di pazienza, di perdono, di servizio, di castità è spirito ‘spirituale’. Occorre passare dall’uno all’altro; è necessaria una conversione. E chi ci convertirà? Noi da soli? Ce la faremo noi da soli? Ci è necessario lo Spirito Santo. Spirito da domandare, da ascoltare e a cui obbedire.
Lo Spirito Santo non è il nostro spirito, eppure di quello Spirito noi abbiamo bisogno, estremo bisogno, per non corromperci di più; ed allora la cosa più ragionevole è domandarlo, cosa ragionevole è essere mendicanti di Spirito Santo; pregarlo, chiederlo senza stancarci e senza posa:
“Vieni, Spirito Santo! Vieni, non possiamo fare senza di te!”
Chiederlo, e ascoltarlo. Lo Spirito ci parla; gli faremmo torto se pensassimo che egli non ci parli. Che cosa sono i buoni impulsi che ci sorgono talvolta improvvisi nella mente e nel cuore a dire una preghiera, a desiderare il Signore, a fare un’offerta un povero, ad andare a fare visita ad un anziano o ad un ammalato; certi avvertimenti a tenerci lontani da situazioni moralmente pericolose in cui potremmo facilmente cadere e peccare? Sono quelle che sono chiamate le ‘buone ispirazioni’, la voce dello Spirito Santo che ci parla e ci chiama. A quella voce occorre offrire silenzio, attenzione, ascolto, perché è una voce delicata, gentile e rispettosa, che non vuole imporsi e forzare.
Ascoltare la voce, e obbedirle. Obbedire, perché lo Spirito Santo possa operare in noi.
Sperimenteremo allora che egli è tutt’altro che ‘paralitico’; che anzi è fortissimo, potente, capace di farci migliori e santi; di santi egli ne ha fatti molti lungo la storia!
Pregheremo lo Spirito Santo per noi, per le nostre famiglie, per le nostre comunità, per la nostra nazione, per la Chiesa, per il mondo. “Manda il tuo Spirito, Signore, e sarà fatta nuova la faccia della terra” (Sal 104,30).
don Giovanni Unterberger