La lingua latina
La Santa Messa viene celebrata in latino, la lingua universale della Chiesa e la lingua originale del Rito romano (Sacrosantum Concilium 36).
Il suo uso la mantiene viva nel popolo, cooperando a quel mandato di universalità e ‘cattolicità’ affidatale da Gesù stesso.
Il canto gregoriano
La Messa è interamente cantata in canto gregoriano, eseguito nel ‘Proprio’ dai cantori e nell’ ‘Ordinario’ da tutta l’assemblea.
A proposito di tale canto il Concilio Vaticano II afferma: “La Chiesa riconosce il canto gregoriano come proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale” (SC 116).
La sua forma musicale è molto antica, i testi provengono principalmente dai salmi e la bellezza delle melodie eleva la mente e il cuore a Dio.
Ad orientem
La maggior parte della Messa è celebrata rivolti verso est.
Quando il sacerdote si rivolge all’assemblea (Dominus vobiscum), si gira verso di essa, mentre quando si rivolge a Dio si gira verso est, la direzione simbolica della seconda venuta di Cristo.
In questo modo, sia il sacerdote, sia l’assemblea sono rivolti verso il Signore che viene.
Il silenzio
Il Canone Romano (o Preghiera Eucaristica) è recitato dal sacerdote in silenzio.
Questa è la parte più sacra della Messa, e all’incirca per gli ultimi 1200 anni questa preghiera sacerdotale si è sviluppata nel sacro silenzio, come un potente invito a partecipare più profondamente al mistero della fede.
Nei tempi di silenzio i fedeli sono chiamati a partecipare attivamente attraverso l’ascolto quanto Dio in quel momento comunica al cuore di ciascuno.
La Comunione in ginocchio e sulla lingua
Per esprimere la nostra riverenza nei confronti della presenza reale di Cristo nella Santa Eucaristia, la Comunione è ricevuta in ginocchio e sulla lingua, entrambi come segni di rispetto e adorazione, nonché per evitare possibili abusi.
Altri aspetti rituali
In questa forma viene usato ampiamente l’incenso, quale simbolo della preghiera di tutti i fedeli che sale a Dio.
Le balaustre, col cancello che viene chiuso al momento dell’Offertorio, stanno a significare la grandezza e la santità di quanto viene compiuto nel presbiterio.